Scritto per te by Cristina Petit

Scritto per te by Cristina Petit

autore:Cristina Petit [Petit, Cristina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00


1844

I TRE MOSCHETTIERI

les trois mousquetaires

Scritto grazie ai miei genitori

da Alexandre Dumas

Villers-Cotterêts, Francia, 24 luglio 1802 / Neuville-Les-Dieppe, Francia, 5 dicembre 1870

Pertinente o meno, ho deciso che, in un libro come questo che è un omaggio ai libri, che parla dei rapporti tra genitori e figli e delle cose importanti della vita che gli scrittori santificano, questa lettera deve avere un posto; alla fine si ha un’ulteriore conferma che anche Alexandre Dumas si fa ispirare per i grandi uomini e le grandi donne dai suoi genitori, quindi a buon titolo può stare in questa sezione. Leggiamo allora questo scritto, prefazione all’edizione di lusso a tiratura limitata pubblicata da Calmann Lévy nel 1893.

Buona lettura, merita davvero.

Lettera di Alexandre Dumas figlio

Mio caro padre, c’è ancora nel mondo dove tu sei chi si ricordi delle cose del mondo nostro; oppure questa seconda vita, vita eterna, non esiste che nella nostra immaginazione, nata alla nostra paura di finire nel nulla? La morte annienta completamente coloro che tocca, e soltanto coloro che vivono sulla terra conservano il privilegio di ricordarsi? Oppure anche il vincolo delle anime non viene spezzato mai fra coloro che si sono amati, anche quando uno di essi sia scomparso? Dinanzi alle tombe di quelli che ci sono stati cari noi siamo sempre costretti a rivolgerci tali domande; e religioni e filosofie ancora per migliaia d’anni e di secoli offriranno all’umanità vivente le loro soluzioni senza che noi troviamo una risposta. (…)

A forza di vivere in mezzo agli uomini dei secoli scorsi tu avevi per così dire allungato indietro la tua vita; e ti contentavi di una tale eternità positiva, lasciando ai sapienti, ai filosofi e ai preti le controversie, del resto inutili, sopra il principio e la fine delle cose. (…) Se si può dubitare dell’eternità dell’anima non lo si può certo per la durata dell’umanità; e il tempo bisogna bene che trascorra. Da qui le discussioni. Ma la vita individuale è così breve e ciò che vien dopo è così lungo, che è molto naturale che l’uomo voglia sapere di che cosa sia composto questo lungo futuro; e poiché il suo istinto di voler sempre essere, nell’ora che s’avvicina, più felice di quello che non sia stato nell’ora che s’allontana, egli doveva fatalmente, trovandosi di fronte alla morte, che lo spoglia di tutte le sue piccole gioie e di tutte le sue piccole speranze, concepire un’era nella quale egli avrebbe finalmente gustato una completa ed eterna beatitudine. (…). Il tuo amore ardente per il lavoro ti ha costantemente tenuto fuori da tali discussioni sfibranti e sterili. Quando per caso quell’infinito che tormentava Musse, veniva a toccare il tuo pensiero, tu subito ti rimettevi alla grande armonia che presiede tutti i moti dell’Universo e che da ogni parte ci colpisce. Chi è che ha creato quest’Universo? Donde esso interrogare chi non risponde? L’Universo esiste e noi anche esistiamo, ecco la cosa certa: tutti noi siamo contenti in esso ed esso si riassume interamente in noi: niente ci può più disgregare: la nostra causa e il nostro destino sono comuni.



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